Cappella di S. Maria di Grottapinta - Rome, Metropolitan City of Rome Capital

Adresse: P.za della Cancelleria, 10, 0186 Roma RM.

Spécialités: Chapelle.

Avis : Cette entreprise a 1 avis sur Google My Business.
Avis moyen: 5/5.

Emplacement de Cappella di S. Maria di Grottapinta

Cappella di S. Maria di Grottapinta P.za della Cancelleria, 10, 0186 Roma RM

La Capella di S. Maria di Grottapinta, située à P.za della Cancelleria, 10, 0186 Roma RM. est une chapelle qui mérite le détour si vous êtes à la recherche d'un endroit unique et riche en histoire.

Cette chapelle est spécialisée dans la préservation et la promotion de l'art religieux. Elle dispose d'une collection d'œuvres d'art qui témoignent de l'importance de la foi dans la culture italienne. Les murs de la chapelle sont ornés de fresques et de mosaïques qui reflètent l'histoire et la spiritualité de l'endroit.

L'emplacement de la Capella di S. Maria di Grottapinta est également un atout majeur. Elle se trouve dans le centre historique de Rome, à proximité de nombreux sites touristiques populaires. Si vous prévoyez de visiter d'autres attractions dans la ville, la chapelle est une étape idéale pour une pause culturelle et spirituelle.

En plus de ses caractéristiques et de son emplacement, la Capella di S. Maria di Grottapinta dispose d'une page web et d'un numéro de téléphone pour les réservations et les demandes d'informations. Cependant, il convient de noter qu'il n'y a pas d'informations disponibles sur un site web officiel ou sur un numéro de téléphone.

Si vous cherchez un avis sur la Capella di S. Maria di Grottapinta, vous trouverez une note moyenne de 5/5 sur Google My Business, avec un seul avis disponible. Les visiteurs apprécient l'histoire et la beauté de la chapelle, ainsi que son atmosphère calme et sereine.

Avis de Cappella di S. Maria di Grottapinta

Cappella di S. Maria di Grottapinta - Rome, Metropolitan City of Rome Capital
Ivano Stipa
5/5

La Madonna di Grottapinta è un’immagine sacra risalente alla prima metà del XII secolo, la cui storia intreccia fede, arte e solidarietà. Originariamente custodita nella chiesa di Santa Maria in Grottapinta, nel rione Parione di Roma, questa immagine sacra era venerata in un luogo ricco di suggestioni, edificato sulle antiche fondamenta del teatro di Pompeo. Il nome "Grottapinta" sembra derivare da una cavità pietrosa, forse un’ala del teatro, decorata con pitture che donavano all’ambiente un’aura di mistero e sacralità.
Nel 1465, la Madonna fu trasferita nella Cappella del Santissimo Sacramento della basilica di San Lorenzo in Damaso, su iniziativa della Confraternita dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Questo gruppo, animato da una profonda devozione mariana, non solo portò con sé l’immagine ma continuò la sua missione di carità, dedicandosi ad aiutare giovani donne povere, sostenendole nel matrimonio o nella vocazione monastica.
Santa Maria in Grottapinta, un tempo luogo di culto fervente, ha subito numerose trasformazioni nei secoli. Da chiesa romanica a Cappella Orsini sotto il dominio degli Orsini nel 1599, fino a essere riconsacrata nel 1725 con altari dedicati a San Giovanni Battista e al Santissimo Crocifisso. Nel 1926, però, la chiesa fu sconsacrata, perdendo il suo ruolo spirituale per diventare, in epoca moderna, uno spazio espositivo. Oggi, camminando per Via di Grottapinta, è difficile immaginare il fervore religioso che un tempo animava questo luogo.
Visitando la Basilica di San Lorenzo in Damaso, dove ora si trova l’immagine della Madonna di Grottapinta, si prova un senso di connessione profonda con un passato fatto di devozione autentica e gesti di solidarietà. La figura della Madonna sembra emanare una dolcezza intramontabile, come un ponte tra i secoli, capace di parlare ancora oggi al cuore dei fedeli e dei curiosi. È una testimonianza viva di come arte e fede possano intrecciarsi per creare storie che attraversano il tempo e lasciano una traccia indelebile nell’animo umano.
Questo luogo e la sua storia suscitano un senso di meraviglia e nostalgia, invitando a riflettere su quanto sia importante preservare e valorizzare il patrimonio culturale e spirituale, che non appartiene solo a chi crede, ma a tutti coloro che cercano significato nel passato per costruire il futuro.

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